Mura urbiche di Lecce, antica ingegneria militare, moderna gestione museale

Arrivando in città l’impatto è impressionante. Le Mura Urbiche di Lecce si stagliano per oltre cinque metri sopra un verde prato. Una passerella area permette di salire sul grande Bastione di San Francesco e di percorrere mirabili camminamenti illuminati, osservando da vicino i baluardi capaci un tempo di resistere all’attacco dei cannoni.

Testimonianza di quel passato di guerre, le Mura Urbiche di Lecce sono l’unico tratto superstite della poderosa cinta di mura cinquecentesca voluta dall’”imperatore dei due mondi”, Carlo V d’Asburgo, per arginare le insistenti e continue invasioni dei Turchi.

Autore di questa impressionante fortificazione fu Gian Giacomo dell’Acaya, architetto che già aveva dato prova del suo ingegno – dopo le esperienze maturate presso le corti di Roma e Firenze - nella ricostruzione e riqualificazione dei castelli di Lecce e del borgo che proprio dal nome della famiglia baronale mutò in Acaya.

Fu così che nacque una delle espressioni più evolute dell’architettura militare rinascimentale, una maestosa opera che per oltre tre secoli – fino alla fine dell’Ottocento – ha protetto Lecce, facendola identificare nell’immaginario comune come una città fortezza quasi inespugnabile.

Questo imperdibile salto nel passato da oggi è accompagnato da un accattivante allestimento multimediale che consente un piacevole approfondimento sulla storia del complesso murario; nei sotterranei del Bastione, infatti, il percorso pensato in collaborazione con Mediafarm permette una fruizione immersiva del patrimonio cittadino. La “Wall Experience”, con ologrammi e proiezioni video direttamente sulla superficie muraria, conduce per mano il visitatore alla scoperta dei segreti delle Mura Urbiche, ma non solo.

L’esperienza delle mura apre uno scenario urbano pieno di richiami evocativi del passato, nel quale la tecnologia ha il merito di proiettare nella modernità uno dei monumenti simbolo del glorioso passato della città.